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Notizie dai Gruppi Consiliari - Organi di indirizzo politico amministrativo 2009 - 2014
Tesoriere della Margherita Lusi, interviene Pina Marmo
venerdì 3 febbraio 2012 by Ufficio Stampa

“E’mai possibile che nessuno abbia mai controllato i bilanci e l’operato di Lusi?”. Pina Marmo, Consigliere provinciale, eletta qualche anno fa al Consiglio Comunale di Andria e al Consiglio regionale nelle liste della “Margherita” esprime il proprio sdegno per la vicenda che vede coinvolto proprio il tesoriere della Margherita Luigi Lusi che avrebbe sottratto 13 milioni di euro dalla casse del partito.“Sono indignata – ha detto Pina Marmo – per un episodio di una gravità assoluta che va chiarita fino in fondo per non gettare ombre sulla politica onesta”.“Come molti miei colleghi eletti nelle liste della Margherita, - continua Pina Marmo- versavo parte dei miei compensi per l’incarico istituzionale che ricoprivo nella casse del partito per finanziare le sedi del partito, iniziative politiche e sociali. Ci facevano intendere che nella casse del partito non c’era neanche un euro. Siamo stati, invece, tutti bassamente turlupinati. Ci sono gli estremi per avviare una class action o per chiedere un risarcimento per danni morali. La politica sana rifletta sull’opportunità di portare avanti azioni comuni a propria tutela”. “Possibile – si chiede Pina Marmo – che i vertici del partito e gli organi di controllo interni non abbiamo mai avuto sentore di quello che succedeva? Le cifre di cui si parla sono considerevoli, non avrebbe dovuto essere facile occultarle. Spero che le indagini facciano piena luce su quest’evento triste per non screditare chi ha sempre inteso la politica come servizio per il bene comune e non per il meschino tornaconto personale”. “L’articolo 49 della Costituzione Repubblicana – sottolinea Pina Marmo - dispone: “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Non dice nulla, però, sul tema della disciplina giuridica dei partiti e sul controllo della loro vita interna. E’ giunto il momento di colmare questa lacuna e di promuovere leggi per attuare una reale democrazia interna dei partiti e per garantire la trasparenza di tutti gli atti. Come pure è necessario cambiare l’attuale legge elettorale. Non è ammissibile che siano le Segreterie dei Partiti a imporre i nomi da eleggere in parlamento privando gli elettori del diritto di scegliere i propri rappresentanti”.